Cosa succede nel 333 a.C.

Cosa succede in Etruria e nei paesi confinanti nel 333 a.C.…

La dodecapoli (lega delle principali città etrusche che si riuniscono al Fanu Veltuna ogni anno eleggendo lo Zilath Machl Rasnal) è composta da Xaire, Tarchna, Velx, Velzna, Vetluna, Rasela, Pupluna, Velathri, Clevsi, Curtun, Aritimi, Perusa (rispettivamente: Cerveteri, Tarquinia, Vulci, Volsini, Vetulonia, Roselle, Populonia, Volterra, Chiusi, Cortona, Arezzo, Perugia).

Etruria propria:
Meridionale (Vei, Xaire, Tarchna. Velx, Velzna):
Queste città sono un po’ più popolate e importanti culturalmente delle altre città dell’Etruria settentrionale.
Veio è stata distrutta 63 anni fa dopo un lungo assedio da parte dei romani e il suo territorio annesso a quello di Roma con la fondazione di diverse colonie.
Vulci, Tarquinia e Velzna sono in tregua con Roma da 18 anni (tregua stabilita di 40 anni) dopo la guerra che le ha viste coinvolte e che è durata 7 anni (dal 358 al 351 a.C.)

Settentrionale (Vetluna, Rasela, Pupluna, Velathri, Clevsi, Curtun, Aritimi, Perusa):
Le varie città sono in fase di stagnazione economica anche se l’agricoltura, che è la principale risorsa, è comunque fiorente, escluse Vetluna e soprattutto Pupluna le cui risorse si basano in particolare sull’estrazione e lavorazione dei metalli (in particolare il ferro per Pupluna che controlla anche  Vetalu – l’Isola d’Elba). Le città più a nord hanno avuto un flusso migratorio di ritorno di etruschi sfollati dalla regione a nord degli Appennini dovuta all’invasione celtica.

Roma e Lazio:
la lega latina è stata sciolta nel 338 a.C. (da 5 anni) dopo una lunga guerra che ha visto Roma vittoriosa. Quest’ultima è quindi a capo delle città latine e controlla un territorio che va dai confini con il Sannio a sud (fiume Liri), includendo tutti in territori latini, volsci ed equi; ad est i territori sabini fino all’Umbria esclusa e a nord del Tevere i territori che erano di Veio, dei Falisci e dei Capenati.
Nel 341 (8 anni fa) si è conclusa la I Guerra Sannitica senza grandi sconvolgimenti territoriali anche se Roma ne è uscita vittoriosa.
Nel 333 a.C al governo di Roma è stato eletto un dittatore, tale Publio Cornelio Rufino, che sostituisce i due consoli Spurio Postumio Albino (Caudino) e di Tito Veturio Calvino ed è succeduto dai Consoli Gneo Domizio Calvino e Aulo Cornelio Cosso (in quanto durante l’anno da le dimissioni dall’incarico di Dittatore per un errore nel rito religioso che lo aveva posto al potere).

Italia del Nord:
Da circa 15 anni le popolazioni celtiche (in particolari Boi e Lingoni e successivamente i Senoni) hanno invaso e conquistato l’Etruria Padana. Tutti i centri etruschi sono stati distrutti o occupati e la popolazione etrusca uccisa, sfollata (rientrata nell’Etruria propria settentrionale) o si è integrata suo malgrado con le nuove popolazioni.
Oltre ai celti ci sono gli autoctoni Liguri a Nord Ovest e i Veneti a Nord Est.

Centro Italia non etrusca:
Sono presenti gli Umbri, ad est dell’Etruria, i Piceni (tra Marche ed Abruzzo), Celti Senoni nelle Marche del nord e in Romagna meridionale, e popolazioni sabelliche fra cui spicca la Lega Sannitica nel centro-sud della penisola.
Ankon è una colonia greca fondata da Siracusa e che funge da emporio per il commercio tramite l’Adriatico.

Città della Magna Grecia:
Le città che formano la Magna Grecia controllano solo piccole frazioni di territorio costiero mentre l’entroterra è in mano alle popolazioni indigene e autoctone italiche.
Le principali città di origine greca sono Taras (Taranto), Kroton (Crotone), Rhegion (Reggio), Metapontion (Metaponto), Pithecusa (Ischia), e Kyme (Cuma) e, in Sicilia, Zankle (Messina), Syraka (Siracusa), Akragas (Agrigento) e Naxos (Giardini Naxos). La popolazione è principalmente greca anche se spesso ci sono stati matrimoni misti con popolazioni locali dando vita ad un popolo greco unico (detto Siceliota o Italiota).
In Sicilia c’è una pace fragile fra Cartaginesi, Siracusani e Indigeni siciliani (Sicani Siculi ed Elimi) che regge da circa 7 anni.
A Siracusa da due anni è morto Timoleonte di Taormina ed ora la città è comandata da una Oligarchia.
Sempre da 2 anni (335 a.C.) Alessandro il Molosso, macedone re dell’Epiro e zio materno di Alessandro Magno, sta combattendo, a fianco di Taras (Taranto) le popolazioni Messapiche, Iapigie, Lucane e Bruttie con un certo successo, e sta cercando, insieme ai tarantini, di unificare tutto il meridione italiano in un’unica nazione ellenistica.

Grecia e Asia Minore:
In Illiria regna, sul cosiddetto Regno d’Illiria, Re Clito. Il regno è composto da molte tribù bellicose differenti riunite sotto un solo sovrano.
In Grecia: da 5 anni è stata invasa da Filippo di Macedonia e attualmente è sotto il controllo macedone. E’ stata creata la Lega di Corinto che riunisce la maggior parte delle principali città greche ed è controllata dalla Macedonia. Di questa lega non fa parte Sparta (Re di Sparta sono Agis III e Cleomene II).
Arconte di Atene è Ctisicle.
Re dell’Epiro è Alessandro I, il Molosso (vedi Italia Meridionale).
Macedonia: da 3 anni Alessandro (Magno) è subentrato al padre Filippo, che è rimasto ucciso in un attentato e da 1 anno circa ha iniziato una campagna-guerra contro l’Impero Persiano di Dario III (attualmente si trova in Asia Minore dove ha vinto le battaglie di Granico e di Isso contro i persiani).
Siria, Cipro, Israele e Fenicia sono sotto il dominio Persiano. Re dell’Armenia è Oronte II.
Sciiti: dopo la sconfitta subita dai Macedoni nel 339 a.C. e la morte del suo più grande re Ateas, il regno Scita si è disintegrato in piccoli regni indipendenti. Sembra che gli sciti abbiano dovuto consegnare come tributo dopo la sconfitta, ai macedoni, 20.000 donne e 20.000 cavalli.

Egitto:
è sotto il dominio persiano da 9 anni, il Faraone è quindi Dario III, (XXXI dinastia fondata da Artaserse III nove anni prima), che ha ripreso il controllo dell’Egitto da due anni circa dato che c’era stata una rivolta e il potere era tornato temporaneamente in mano egizia per circa due anni (Faraone Khababash – non persiano che aveva ripreso il controllo di parte dell’Egitto).

Cartagine:
la comunità punica è fiorente anche se ha subito alcune sconfitte dai siracusani. Controlla oltre il nord africa anche la Sardegna costiera, e la parte occidentale della Sicilia. Si trova da sempre in contrasto con i greci, in particolare con la città di Syraka (Siracusa) per l’egemonia della Sicilia.
I rapporti con gli etruschi sono di solito buoni e si sono divisi le aree di influenza per i commerci. Attualmente a capo della Città c’è il “Suffeta” Gisco Hannone.
I Numidi (territori nord africani ad ovest di Cartagine) sono indipendenti e hanno come Re Zelalsen.

Marsiglia:
con il nome greco di Massalia, e il nome etrusco di Matalia, la città, in origine colonia Focese fu sempre un ostacolo al commercio etrusco nel tirreno. Da li provenivano i coloni che si inserirono in Corsica (città di Alalia) che poi si scontrarono con le flotte etrusco-fenicie fino alla loro totale distruzione. Oggi ha un atteggiamento meno aggressivo e ha un fiorente commercio con le popolazioni celtiche dell’entroterra e una buona flotta commerciale.

Spagna:
escluse alcune città della costa fondate dai Cartaginesi la popolazione iberica vive in regni indipendenti. Gli Iberici ed i Lusitani (abitanti dell’Iberia occidentale) hanno un carattere bellicoso e fiero che ne rende difficile l’assimilazione da parte di altri popoli.

Gallia:
le varie nazioni galliche vivono fianco a fianco, alcune volte in antagonismo fra loro, dato il carattere bellicoso dei celti. Le nazioni della Gallia meridionale hanno un buon rapporto con Massalia (Marsiglia) con cui hanno molti scambi commerciali.

Personaggi importanti non etruschi contemporanei: Iceta di Siracusa (astronomo e filosofo) è morto da 2 anni, Aristotele (filosofo) è invece nel fiore degli anni.